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Truffe affettive online: quando l’amore svuota tasche e cuori

Truffe affettive online, come agiscono i truffatori

Il web è uno spazio di possibilità, speranze e divertimento, ma come ogni paradiso nasconde insidie pericolose. Tra le più subdole ci sono le truffe affettive online. 

Lo sanno bene Laura Baccaro e Amalia Prunotto, autrici del libro Truffe affettive online: dinamiche relazionali, implicazioni criminologiche.

Attraverso le pagine del manuale, le due psicologhe mettono in luce la pericolosità di questo fenomeno, troppo spesso taciuto dalla società.

Un raggiro criminale che, insinuandosi nella quotidianità, si muove in un limbo tra reale e virtuale, lasciando dietro di sé danni economici e ferite emotive profonde. 

A rendere così efficace questo cybercrime è l’ingegneria sociale: una combinazione di strumenti informatici e psicologici, che affondano le radici nei bisogni umani più profondi.

Il risultato? Un trauma psicologico ed economico devastante, «segnato da tradimento, vergogna e perdita», che colpisce la vittima ma anche chi le sta accanto.

Dalla teoria alla pratica, le autrice smontano anche i pregiudizi che circondano il reato, con un interessante approccio multidisciplinare di ricerca.

Falsi miti che non solo aggravano il dolore delle vittime, ma ostacolano anche il lavoro di chi, ogni giorno, cerca di contrastarlo. 

Il libro (Kront, 2025) offre infine risorse concrete «per riconoscere, contrastare e prevenire» le truffe, «proteggendo sé stessi e i propri cari» da un mondo digitale sempre più ostile.

Non solo un manuale per esperti, quindi, ma una guida preziosa per chiunque voglia navigare con consapevolezza il mare dell’amore digitale.

Truffe affettive online, libro Kront

Truffe affettive online: il libro sul lato oscuro del web

La “truffa affettiva online” in inglese online romance scam è una frode economica che nasce, cresce e si consuma nel mondo digitale.

Si tratta di una relazione amorosa simulata, costruita con un unico obiettivo: sottrarre denaro alla vittima.

Acquisendo fiducia, il truffatore tesse quindi una relazione intensa, fatta di messaggi affettuosi, condivisioni quotidiane e promesse d’amore.

Un legame a distanza in cui non esiste un contatto fisico. E spesso neppure visivo. 

Eppure, nel cuore della vittima, la relazione è percepita come autentica. 

Una storia d’amore che si nutre di parole. Frasi tenere che tengono compagnia, rassicurano e amano.

Finché la relazione non si trasforma in una dose emotiva quotidiana, da cui la vittima ormai dipendente non riesce più a separarsi.

Ed è proprio su questa dipendenza che si gioca la partita: una forma di assuefazione costruita attraverso trucchi psicologici e strumenti informatici sofisticati.

Uno schema criminale sempre più organizzato, raffinato e difficile da smascherare.

Non si tratta infatti di casi isolati o di raggiri da poche sterline.

Secondo la Polizia Postale, il reato è in forte crescita: tra il 2021 al 2022, in Italia i casi sono aumentati del 118%.

Tuttavia, nonostante i numeri, questo cybercrime rimane un fenomeno ancora poco conosciuto e spesso sottovalutato.

CHI SONO GLI SCAMMER? DAL LUPO SOLITARIO ALLE “SCAM CITY”

Come spiega la criminologa Laura Baccaro, «i truffatori fingono di essere innamorati e di voler iniziare una relazione».

Ma, in realtà, il loro scopo è sempre e solo uno: «estorcere ingenti somme di denaro alla vittima». 

Nella maggior parte dei casi, i truffatori non agiscono però da soli. Dietro queste truffe si celano infatti vere e proprie organizzazioni criminali.

Si parla perfino di “scam city”: città dove persone a volte ridotte in schiavitù lavorano giorno e notte rispondendo a messaggi, raccogliendo informazioni, coltivando finte relazioni.

Molte di queste operazioni criminali hanno sede nel sud-est asiatico o in Nigeria, dove sono alimentate da attività mafiose e terroristiche.

A lavorare nelle “scam city” ci sono inoltre esperti di psicologia, informatica e comunicazione.

Ed è in questo sapere multidisciplinare che risiede la loro vera forza: città governate da criminali professionisti, in grado di cucire una truffa su misura.

MAESTRI DI MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA

Tutto comincia con un gesto semplice: un like, una richiesta d’amicizia, un messaggio su un’app di incontri. 

Poi, giorno dopo giorno, la comunicazione si fa sempre più presente. Si insinua nella routine quotidiana, diventando il “quarto pasto” della giornata.  

Finché, ad un certo punto, secondo le esperte, le vittime non inciampano in una vera e propria dissociazione emotiva.

La relazione digitale diventa quindi più vera della realtà, perché regala benessere, conforto, senso di appartenenza. Un piacere che oscura tutto il resto.

Ma come è possibile finire intrappolati in questa ragnatela emotiva?

I truffatori affettivi spiegano le psicologhe Baccaro e Prunotto sono profondi conoscitori dell’animo umano.

Ingegneri sociali che sfruttano la disinibizione online, spingendo le persone a confidarsi con maggiore facilità. 

Ed è proprio questo il primo tasto da schiacciare per dare il via a una truffa affettiva perfetta.

LOVE BOMBING: L’ARMA SEGRETA

Attraverso l’ascolto, la simulazione di un’empatia sconfinata e una costante presenza digitale, gli scammer passano alla seconda fase: il love bombing.

Si tratta di una strategia manipolativa che sommerge la vittima di attenzioni e affetto, fino alla dipendenza emotiva.

Così, mentre la vittima apre una fessura nel proprio cuore, la conoscenza evolve in una relazione a distanza. Autentica e intensa. 

Una storia d’amore che, tuttavia, si consuma solo nello spazio delle parole: infiniti messaggi scritti, che possono essere riletti più volte al giorno per accorciare le distanze.

Alla fine, vittima e carnefice riescono perfino a superare le barriere sensoriali, attraverso immaginazione e tecnologia.

In aiuto dei truffatori, infatti, sempre più spesso, oggi, arriva l’intelligenza artificiale, per creare avatar e deepfake indistinguibili da una persona reale. 

Un piano criminale sempre più letale.

CHI SONO LE VITTIME DELLE “ROMANCE SCAM”? 

Questo manuale di psicologia criminale vuole smantellare un pregiudizio diffuso: ovvero, che le vittime siano solo donne mature, ingenue e inesperte di tecnologia digitale.

La realtà, invece, come spiegano le psicologhe, è ben diversa: chiunque può cadere in queste trappole. 

Non ci sono infatti barriere di genere, età, livello culturale o competenze digitali. 

A rendere vulnerabili le persone sono piuttosto la solitudine e il desiderio di essere visti, ascoltati, amati.

Bisogni umani primitivi e vitali, che i truffatori sfruttano con abilità.

Se da sempre infatti la seduzione si fonda sullo storytelling, gli scammer hanno trasformato questa capacità in un raffinato gioco criminale.

Un’arma che può incastrare ogni persona. 

UN LIBRO PRATICO: LA CHECKLIST SALVAGENTE

Nel manuale Truffe affettive online, le autrici offrono uno strumento di auto-aiuto: una checklist per identificare i segnali di un raggiro.

Tra gli indicatori più significativi, le psicologhe segnalano:

  • l’individuazione di incongruenze nelle immagini, utili a smascherare artefatti digitali;
  • il riconoscimento di storie standard e inverosimili, come quella del soldato bisognoso di denaro;
  • l’attenzione a una tempistica sospetta nelle comunicazioni.

Le esperte chiudono inoltre il libro con una lista di consigli su come raccogliere e conservare prove da usare per una denuncia. Dagli screenshot, alle ricevute.

Un aiuto per rendere questo salto nel vuoto un po’ meno difficile.

EDUCAZIONE E STRUMENTI DI CONTRASTO 

Combattere le truffe affettive, significa investire su un’educazione diffusa. Non solo digitale, ma anche e soprattutto emotiva. 

Innanzitutto è quindi fondamentale coltivare un sano spirito critico nei confronti delle interazioni online.

Un atteggiamento vigile che, pur rischiando di renderci diffidenti, rappresenta una protezione preziosa contro il raggiro.

Serve inoltre investire sull’educazione sentimentale: imparare a riconoscere le proprie emozioni e dare un nome ai bisogni della relazione è cruciale, soprattutto in adolescenza.

Sono infatti proprio i più giovani ad incorrere nei pericoli più crudeli di Internet.

Vittime abbandonate dalle istituzioni: il lavoro da fare

Secondo Laura Baccaro e Amalia Prunotto, il nodo critico del fenomeno rimane la quasi totale assenza di un sistema di supporto per le vittime.

Chi subisce una truffa affettiva non affronta infatti solo un trauma economico e relazionale, spiegano le psicologhe nel loro libro.

La vittima si ritrova infatti sola, senza punti di riferimento, a gestire da sé un dolore complesso che spesso coinvolge anche la sfera familiare. 

L’intervento pubblico dai servizi sociali alle ASL, dalle forze dell’ordine agli avvocati risulta quindi ancora inadeguato.

Inoltre il volontariato da solo non basta.

Servono figure professionali preparate e strumenti specifici. Così come un riconoscimento istituzionale e giuridico del problema. 

Un esempio virtuoso arriva per esempio da Padova, con l’associazione Psicologo di Strada, che ha attivato sportelli di ascolto e gruppi di auto-aiuto per le vittime.

Ma rimane un’eccezione. 

La regola delle truffe affettive online è purtroppo il vuoto istituzionale. Un buco dentro cui i truffatori sono pronti a tuffarsi senza paura.

Anna Ceroni

Truffe affettive online: il nostro webinar con le esperte di cybercrime

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