Nora ha 24 anni, una laurea in Comunicazione e una valigia piena di sogni. Sul tavolo, due annunci di lavoro: uno cerca un Social media manager creativo e dinamico, l’altro un Communication manager con esperienza strategica.
Le parole chiave sembrano le stesse, tuttavia i ruoli nascondono due sfumature diverse. Quale scegliere?
La storia di Nora è quella di tanti giovani che si affacciano al mondo della comunicazione: un settore in continua trasformazione, dove i titoli professionali si moltiplicano alla stessa velocità della tecnologia.
Spesso, però, i ruoli finiscono per accavallarsi, perdersi e confondersi tra loro, creando non poca confusione.
Scopriamo allora cosa distingue davvero un Social media manager da un Communication manager. Due professioni vicine, certo, ma con responsabilità e prospettive ben diverse.
Social media manager: l’artigiano del digitale
Il Social media manager è il professionista che trasforma immagini, video, hashtag e copy in risultati concreti per un brand.
La sua giornata tipo inizia alle 7:00 del mattino controllando i trend su TikTok. Prosegue analizzando i dati di engagement di una campagna Instagram, continua con la scrittura di copy per un post LinkedIn. E, infine, si conclude progettando la strategia per il lancio di un nuovo prodotto.
Al contrario di quello che molti pensano, questo lavoro non si limita infatti a pubblicare bei contenuti.
Il Social media manager è anche un traduttore culturale: interpreta i linguaggi dei social network e li adatta all’identità aziendale.
Aumentare le vendite, generare lead, ingrandire la propria community sono solo alcuni degli obiettivi che alla fine si possono raggiungere con una attività efficace e cucita su misura.
COME SI LAVORA SUI SOCIAL?
Le attività principali di questa figura professionale includono:
- Strategia editoriale: pianificare contenuti in linea con gli obiettivi aziendali.
- Content creation: produrre testi, grafiche e video accattivanti.
- Publishing e scheduling: programmare e pubblicare su diversi canali.
- Analytics: monitorare le performance e ottimizzare le campagne.
- Community management: dialogare con la community e rafforzare la brand identity.
Attraverso questi compiti, il Social media manager adatta la voce di una azienda a canali, obiettivi e target specifici, trasportandola con successo nel mondo dei social.
Un artigiano del digitale che lavora con materiali preziosi, anche se volatili.
5 COMPETENZE DI UN SOCIAL MEDIA MANAGER
- Informatica 2.0: conoscenza approfondita delle piattaforme social, da Facebook a TikTok.
- Creatività digitale: competenze in editing video, grafica e copywriting persuasivo.
- Marketing: creazione e diffusione di contenuti e campagne online. Dall’ideazione di una newsletter, alla gestione della SEO.
- Data analysis: capacità di interpretare e ottimizzare i dati.
- Trend sensitivity: abilità nell’intercettare tendenze e linguaggi emergenti.
Armato di questi strumenti, il Social media manager può diventare la mente operativa e creativa che guida con successo la presenza di un brand sui social.
Communication manager: il direttore strategico
Se il Social media manager lavora nel dettaglio, il Communication manager guida l’orchestra. Non suona uno strumento specifico, ma fa sì che tutti gli elementi siano in perfetta armonia.
Conosciuto anche come Coordinatore o Responsabile comunicazione, questa figura gestisce tutte le attività comunicative: dalla strategia online alle relazioni con i media tradizionali, dalla comunicazione interna alla gestione di crisi reputazionali.
Il suo orizzonte temporale non è quindi il post da pubblicare l’indomani, ma la reputazione dell’azienda nei successivi cinque anni. Non il singolo canale, bensì l’intero ecosistema comunicativo.
IL LAVORO DA COMMUNICATION MANAGER
Il Coordinatore definisce quindi le linee guida della comunicazione interna ed esterna di un’azienda sul lungo periodo.
Tra i compiti più rilevanti ci sono:
- Visione strategica: impostare piani di comunicazione a 360°, pensando la comunicazione come un investimento a lungo termine.
- Project management: coordinare team eterogenei (copywriter, grafici, Social media manager).
- Media relations: costruire e mantenere rapporti con gli stakeholder.
- Crisis management: gestire emergenze.
- Brand reputation: monitorare e difendere la reputazione dell’azienda.
5 COMPETENZE DI UN COMMUNICATION MANAGER
- Logica operativa: capacità di pensare la comunicazione nel lungo termine.
- Leadership: coordinare risorse e progetti complessi.
- Media relations: networking e gestione di rapporti istituzionali.
- Competenze interculturali
- Crisis management: gestione dei conflitti e problem solving in situazioni di emergenza.
In questo modo, il Responsabile della comunicazione mantiene coerenza tra ciò che il brand comunica online, offline e nelle relazioni con media e stakeholder.
Un ruolo sempre più importante, soprattutto nelle grandi aziende.

Sinergia tra manager della comunicazione
Social media manager e Communication manager non sono rivali. Sono professionisti che operano in simbiosi.
Il primo lavora in profondità sugli strumenti digitali, il secondo mantiene la visione d’insieme.
Spesso inoltre il Social media manager fa parte del team di comunicazione e risponde al Communication manager, che ha la responsabilità strategica e reputazionale.
Un esempio? Nel lancio di un nuovo prodotto, il Social media manager crea contenuti per ogni piattaforma social.
Il Communication manager gestisce invece i rapporti con gli stakeholder, coordina la comunicazione interna e controlla l’impatto sull’immagine aziendale.
Differenze tra Social media e Communication manager
Come scegliere quindi la strada da percorrere? La risposta non sta nelle competenze tecniche – quelle si possono sempre apprendere – ma nel proprio DNA professionale.
Hai il profilo del Social media manager se:
- ti elettrizza l’idea di creare contenuti nuovi ogni giorno;
- pensi per immagini e copy concisi;
- ti piace stare dentro le conversazioni digitali;
- hai una curiosità innata per trend e sottoculture online;
- lavori bene sotto pressione e con ritmi sostenuti.
Hai invece il profilo del Communication manager se:
- ti affascina l’idea di costruire strategie a lungo termine;
- hai una naturale propensione alla leadership e al coordinamento;
- sai vedere i collegamenti tra elementi all’apparenza diversi;
- ti piace il confronto con interlocutori e istituzioni;
- possiedi una visione d’insieme e gestisci bene le complessità.
Il nuovo professionista della comunicazione
In passato, i due ruoli potevano anche rappresentare le tappe di un percorso di crescita verticale:
- il Social media manager costituiva il punto di ingresso ideale per i creativi del settore;
- mentre, il Communication manager rappresentava l’evoluzione naturale per chi ambiva alla direzione strategica, dopo aver maturato alcuni anni di esperienza sul campo.
La realtà contemporanea ha però introdotto una nuova complessità.
Oggi i comunicatori moderni devono infatti essere sempre più versatili, per gestire progetti e ruoli multipli.
Questo significa che, oltre alla specializzazione verticale, è diventato essenziale sviluppare competenze trasversali che permettano di muoversi tra i due ruoli.
In un panorama in cui ogni azienda è un media, ogni brand è un editore e ogni crisi può trasformarsi in una notizia virale, il mercato richiede infatti professionisti capaci di essere al tempo stesso artigiani e direttori d’orchestra della comunicazione.
Alla fine, saper cogliere questa doppia dimensione significa orientarsi con coscienza tra master, corsi di specializzazione e esperienze lavorative. Così da essere davvero competitivi sul mercato.
La sfida è quindi aperta: quale dei due ruoli rispecchia meglio il tuo DNA professionale? O forse sei pronto a diventare un vero camaleonte della comunicazione?
Anna Ceroni
(come motore di ricerca, l’autrice ha utilizzato Perplexity)
