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“Centofarfalle” contro la povertà educativa e sociale

Centofarfalle - associazione - povertà educativa e sociale

Nel vasto panorama delle sfide globali, la povertà educativa e sociale emerge come un ostacolo imponente alla crescita di milioni di bambini e giovani.

È in questo contesto che brillano realtà come Centofarfalle, una piccola associazione con un grande cuore, che lavora con incisività in Kenya.

Il volo di una farfalla, in questo contesto, richiama il concetto di trasformazione e rinascita.

I bambini e i giovani che vivono in situazioni di deprivazione sono spesso intrappolati in un “bozzolo” di difficoltà, con poche opportunità e un futuro incerto.

L’intervento di Centofarfalle mira a fornire loro gli strumenti per “rompere” questo bozzolo: l’istruzione, le competenze, il supporto. Inoltre, il “cento” nel nome evoca un numero elevato, un moltiplicarsi di possibilità.

Non è il volo di una sola farfalla, ma di tante, tantissime farfalle che insieme creano un impatto visibile e diffuso.

Questo suggerisce l’idea di una mobilitazione collettiva e di un effetto a cascata: ogni bambino supportato può a sua volta influenzare la propria famiglia e la propria comunità.

Kenya, un contesto di estrema vulnerabilità

Il Kenya, un paese di straordinaria bellezza ma anche di profonde contraddizioni, è un esempio lampante di come la povertà educativa e sociale si intrecci con fattori economici e strutturali. Qui, la povertà educativa non è una semplice assenza di banchi o lavagne, ma una conseguenza diretta di un quadro socioeconomico complesso:

  • Difficoltà economiche diffuse: nonostante una certa crescita economica, il benessere è concentrato nelle mani di pochi, lasciando una vasta maggioranza della popolazione (circa il 43,4%) al di sotto della soglia di povertà. Questo si traduce in famiglie che faticano a garantire anche il minimo indispensabile ai propri figli.

  • Abbandono scolastico e barriere economiche: l’istruzione primaria è sì gratuita, ma si limita ad un esiguo numero di scuole con classi sovraffollate fino ad 80-100 studenti. I costi legati alle tasse scolastiche per i livelli superiori, uniti alle spese per materiale e trasporto, rendono la scuola un lusso per molti. Il tasso di abbandono scolastico è del 22,4%, con un peggioramento nel passaggio alle scuole superiori. Questo alimenta il drammatico fenomeno dei bambini di strada, stimati in 300.000, molti dei quali vivono nelle baraccopoli di Nairobi.

  • Condizioni di vita precarie: nelle baraccopoli come Soweto, dove vivono circa tre milioni di persone (su quattro totali di Nairobi), le condizioni igienico-sanitarie sono disperate: sovraffollamento, mancanza di servizi igienici, accesso limitato all’acqua potabile e assenza di raccolta rifiuti. Questi ambienti non solo favoriscono il dilagare di malattie gravi (TBC, HIV/AIDS), ma ostacolano anche l’apprendimento e lo sviluppo sano.

  • Mancanza di lavoro e futuro incerto: l’elevato tasso di disoccupazione (oltre il 40%, soprattutto tra i giovani) toglie speranza e prospettive, creando un ciclo vizioso in cui la mancanza di istruzione porta alla mancanza di lavoro, e viceversa.

In questo scenario, la povertà educativa in Kenya si manifesta come una privazione sistemica di opportunità che impedisce ai bambini e ai giovani di accedere a un futuro dignitoso, intrappolandoli in un ciclo di svantaggio.

Centofarfalle: origini, missione e forza dei volontari

Centofarfalle è nata nel 2002 dall’iniziativa e sensibilità di un gruppo di persone di Villafranca di Verona, già impegnate nella raccolta di aiuti per le scuole africane.

L’entusiasmo e la dedizione di questi pionieri hanno presto coinvolto volontari da altre città italiane (Bologna, Milano e Trento), portando alla costituzione dell’associazione in Onlus nel 2004.

Oggi, Centofarfalle opera direttamente in Kenya, con un’attività che si basa sullo spirito di sussidiarietà dei volontari.

Non ricevendo fondi governativi, il suo motore è la generosità di singoli cittadini, aziende, fondazioni, il 5 per mille oltre all’autofinanziamento attraverso iniziative proprie. È una realtà che dimostra come la passione e la solidarietà di pochi possano fare una grande differenza per molti.

La mission di Centofarfalle è chiara:

  • Incoraggiare l’interscambio di idee ed esperienze di solidarietà e sviluppo economico-culturale.
  • Promuovere azioni sociali ed economiche per attenuare gli squilibri tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo.
  • Contribuire alla realizzazione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

I progetti chiave: dalle culle ai percorsi professionali

Centofarfalle interviene con progetti concreti e mirati:

  • Supporto scolastico e educativo per i bambini: al centro dell’impegno c’è la garanzia del diritto all’istruzione. L’associazione si adopera per permettere ai bambini di frequentare la scuola, un passaggio per rompere il ciclo della povertà. Questo include il sostegno diretto alle scuole e agli alunni in difficoltà, che altrimenti sarebbero costretti all’abbandono. Il sostegno va dalla scuola dell’infanzia all’ultimo anno della scuola secondaria superiore

  • Case di accoglienza per orfani e bambini vulnerabili: purtroppo, la diffusione di malattie come l’HIV/AIDS ha lasciato un numero crescente di orfani. Inoltre, esistono situazioni di estrema povertà in cui su un unico genitore (spesso la madre o la nonna) ricade il peso di provvedere al mantenimento di numerosi bambini. Centofarfalle offre loro un rifugio sicuro e amorevole nelle case di accoglienza, garantendo non solo un tetto e del cibo, ma anche un ambiente dove poter crescere, studiare. È anche prevista l’assistenza sanitaria

  • Sostegno alle madri e alle donne: riconoscendo il ruolo centrale delle donne, spesso madri singole e disoccupate che si fanno carico di intere famiglie, l’associazione sviluppa progetti che mirano a rafforzare la loro autonomia e capacità. È implicito che il supporto all’istruzione e al benessere dei figli allevi il carico sulle madri, e spesso queste iniziative includono anche percorsi di formazione per le madri stesse o accesso a microcredito.

  • Professionalizzazione per i ragazzi grandi: per i ragazzi più grandi, Centofarfalle si concentra sul fornire percorsi di professionalizzazione. In un contesto di disoccupazione elevata, garantire ai giovani l’accesso a competenze lavorative (falegnameria, sartoria, corsi di informatica a diversi livelli, specializzazioni in meccanica, idraulica, impianti elettrici) significa offrire loro la possibilità di costruire un futuro autonomo e dignitoso, trasformandoli da soggetti passivi ad attori attivi del loro sviluppo.

  • Percorsi di diploma e laurea: gli studenti che conseguono il diploma di maturità con voti alti hanno accesso ad istituti tecnici statali che rilasciano un diploma o si iscrivono all’università. Parecchie sono le studentesse che hanno conseguito la laurea ed insegnano nelle scuole superiori statali. Sono ragazze provenienti da aree rurali nelle quali, fino a non molto tempo fa, l’idea che una donna avesse un destino diverso da quello di moglie e madre era impensabile.

Come sostenere Centofarfalle

Centofarfalle si regge sulla generosità e sul supporto, e il sostegno a distanza è uno strumento concreto e potente per fare la differenza. Con un impegno equivalente “al costo di un caffè al giorno”, è possibile:

  • Permettere a un alunno in difficoltà di frequentare la scuola: un contributo costante garantisce l’accesso all’istruzione, abbattendo le barriere economiche che costringerebbero molti bambini all’abbandono.
  • Offrire una casa e un futuro a un orfano: il sostegno a distanza contribuisce a mantenere le case di accoglienza, assicurando ai bambini orfani non solo protezione, ma anche opportunità di crescita e formazione.

Per aderire ai vari progetti, consultare il sito dell’associazione.

Combattere la povertà educativa: ad ognuno il suo ruolo

La povertà educativa è una sfida complessa che richiede un approccio multidimensionale e il contributo di tutti: istituzioni, famiglie, scuole, associazioni, imprese e studenti delle superiori e universitari.

Informarsi, sensibilizzare, partecipare a progetti di volontariato o sostenere le organizzazioni che operano sul campo sono passi fondamentali per costruire una società più equa, dove ogni bambino possa avere l’opportunità di fiorire e realizzare il proprio potenziale.

Il futuro del nostro Paese e del mondo dipende anche dalla capacità di garantire a tutti un’educazione di qualità, perché l’istruzione è la base di ogni libertà e di ogni progresso.

Ne è un esempio Centofarfalle, una non profit che abbraccia un modello di solidarietà basato sulla sussidiarietà, dove ogni piccolo gesto si unisce agli altri per creare un impatto significativo, offrendo un futuro e una speranza a chi vive in contesti di grande difficoltà. È un modo per contribuire a un mondo più giusto ed equo.

La sua serietà l’ho intercettata nell’uso delle parole: rigetta l’uso improprio di “adozione a distanza (l’adozione implica una cura H24 di un minore che entra in famiglia, quindi l’adozione a distanza non esiste).

Inoltre impiega l’esatto “supporto a distanza” che implica la donazione di una quota a sostegno di un minore, e direttamente o indirettamente della sua famiglia, che abita lontano.

Roberta Cellore

  • Roberta Cellore è la curatrice dei libri Cara Adozione (2016) e Cara Adozione 2 (2022) editi da ItaliaAdozioni. Puoi trovare i libri sul sito di ITALIAADOZIONI
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